Il mio approccio
Nel sostegno psicologico con gli adulti, come con quello ai ragazzi e nel tutoring per i disturbi dell'apprendimento, il mio approccio è centrato sulla persona come essere unico ed irripetibile a cui non può essere applicato un unico schema comportamentale o prescrittivo.
La relazione che si viene a creare tra psicologo e richiedente avviene all'interno di uno spazio protetto ed esclusivo per il/la paziente, accolto/a in un clima di empatia e non giudicante in cui egli/colei può muoversi nei suoi gradi di libertà.
E' uno spazio dedicato al singolo soggetto in cui si affronta tutto ciò che viene vissuto nel qui ed ora, come appare fenomenologicamente nel mondo soggettivo del singolo
Il dialogo, la narrazione e l'espressione delle emozioni creano una rete di scambio tra il mondo interno ed il mondo esterno del paziente ma anche dello psicologo, entrambi infatti contribuiscono in egual modo alla costruzione di un modello di relazione stabile, saldo ed efficace.
Ognuno di noi nasce in contesti diversi e ciò che siamo è il risultato dell'interazione non lineare tra il nostro corredo genetico e l'ambiente familiare e sociale. Conoscere la nostra storia e ripercorrerla alla luce dei ricordi attuali è importante per capire che non siamo il risultato esatto di ciò che abbiamo vissuto o ciò che ci hanno fatto. Siamo molto più della somma delle nostre parti.
Ripercorrere è importante per riformulare emozioni razionalizzate o cognizioni rigide alla luce di ciò che decidiamo ogni giorno di fare ed essere aldilà di costrutti culturali o stereotipi imposti.
Jung tanti anni fa affermava saggiamente:
"Fino a quando non avrai reso conscio l'inconscio, quest'ultimo dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai DESTINO".
Oggi, negli anni 20 del secolo successivo e senza andare a scomodare troppo la vasta profondità dell'inconscio di ciascuno, questa frase è il simbolo di come, chi chiede aiuto è pronto, disposto a guardarsi dentro nell'era dell'immagine esteriore incorniciata dai social. Nel setting in cui si lavora, aiuto il o la paziente a rendersi coscienti del loro essere responsabili e ad abilitare le risorse possedute e forse non sdoganate per un migliore adattamento a varie situazioni.
Essere responsabili in questo contesto non significa essere maturi o assumersi colpe o meriti. Significa che se la realtà oggettiva non può essere cambiata, ognuno di noi, come individuo è chiamato a rispondere per sé stesso e delle proprie azioni e relazioni nel mondo; significa che le risposte che non si trovano possono essere dentro di noi, mediate, supportate e trovate grazie all'aiuto del sostegno psicologico.
Il mio approccio inoltre prende in considerazione lo stile di attaccamento personale come base del benessere nelle relazioni di qualunque genere e lavora anche sulla comunicazione come mezzo di autoregolazione dei propri pensieri ed emozioni.